800 Metri:Da Lunghi A Longo :100 Anni Di Primati E Di Vittorie ,Meno Una. (Un Romanzo, Ma Senza Lieto Fine)


Da Lunghi: 1’52”4/5 (1’52”8 -880 yards)-Montreal- 15/9/1909 (con l’aggiunta del record sui 1000 metri in 2’31”0 nel 1908),fino a Grippo,1’46”37 (indoor)-Milano-24/2/1977,attraverso Fiasconaro, 1’43”7-Milano,tutti record mondiali,a Lanzi,Sabia Benvenuti e Longo (finalisti alle Olimpiadi) : 100 anni di attitudine naturale dell’italiano a questa corsa.
Se i tre record mondiali sugli 800,non fossero sufficienti a dimostrare la validità di questa tesi, potremmo anche considerare i seguenti dati:

Emilio Lunghi ( 1.79/70), oltre alle 880 yarde ,è stato, come menzionato, anche recordman dei 1000 metri e medaglia d’argento alle Olimpiadi negli 800 metri di Londra del 1908 con 1’54”5,partecipando anche ai 1500 metri. Ma ha fatto anche cose eccezionali ai campionati italiani vincendo: 800 mt nel 1914 in 2’02”3/5 ( curiosamente un altro Lunghi,Lorenzo,vinse lo stesso titolo nel 1949 in 1’57”8,mentre una pronipote di Emilio,Carla,fece il primo record italiano dei 400 hs nel 75 in 1’03”2). 400 mt nel 1906 e 1908 in 52”1/5 e 52”1/2.Realizzò anche il record italiano in 49”0 400 ostacoli nel 1913 in 1’02”2/5 1000 metri nel 1908-11 e 12 ( miglior tempo 2’31”0 nel 1908) 1500 metri nel 1905-6 e 13 ( miglior tempo 4’12”3/5).

Dopo Emilio , venne il turno di Tavernari (1.73/75), che dominò la scena della gara,vincendo nel 1927-28-29 e nel 1932.La sua migliore prestazione ai campionati fu di 1’58”1, e raggiunse anche il record italiano dei 1000 metri in 2’28”4 e delle 440 yard in 48”6 (e quindi dei 400 metri). Realizzò soprattutto il record mondiale dei 500 metri in 1’03”0.

Luigi Beccali (1.69/60),portò il record italiano ad 1’50”3/5-Firenze 24-9-1933 (solo 6 decimi di differenza dal record mondiale di 1’49”8 del britannico Hampson, del 2/8/32 !!!!!). Non abbiamo inserito Beccali solo per questa ragione, ma per molte altre. Ninì battè lo stesso anno ,anche il record mondiale delle 1000 yard in 2’10”0 ed un altro record italiano nei 600 metri in 1’20”2/5 e fece la cosa più grande eguagliando il primato mondiale dei 1500 metri in 3”49”2 il 9/9/1933 a Torino,abbassandolo poi a 3’49”0 il 17/9 a Milano. C’è ancora da menzionare che l’anno prima aveva vinto le Olimpiadi di Los Angeles nei 1500 e nel 1934 i campionati europei ? Ma torniamo agli 800 metri .Luigi avrebbe corso in 13”8 ogni 100 metri il giorno del suo record italiano.Se consideriamo poi il tempo totale delle 1000 yard (914 metri), di 2’10”0,otteniamo 19”5 per percorrere gli ultimi 114 metri:un’esagerazione.E’ nostra convinzione invece che Ninì (come lo chiamavano gli amici),ha corso poche volte gli 800 metri con l’intenzione di battere il record mondiale,essendo capace di correre almeno in 13”7 le frazioni di 100 metri (1’49”6 sugli 800 mt) , avendo sia lo spunto veloce necessario (13”35 per fare 1’20”2/5 nei 600 metri), sia la resistenza alla velocità,visti i suoi mondiali sulle 1000 yard e sui 1500 metri. Un’occasione persa , perché sarebbe stato il 4 primato mondiale italiano sulla distanza. Ninì che aveva cominciato con una ….corsetta di 5000 metri, rinunciando per il ciclismo,ma tornando presto alla pista atletica, è stato anche recordman italiano nel miglio (4’09”0),nei 2000 mt (5’20”0),nei 3000 (8’44”0),nelle siepi (9’38”4) e nei 5000 in 15’20”6. Non va dimenticato che Ninì, insieme con il concetto di corsa totale da lui introdotto, ben 20 anni prima di Percy Cerutty,allenatore di Elliot e di Arthur Lydiard,allenatore di Peter Snell.(I due atleti vinsero 1500 e 800 alle Olimpiadi di Roma ),si allenava con regolarità ai blocchi di partenza della pista del Campo Giuriati di Milano,con i velocisti,in sprint di 30, 40,50 metri. Luigi faceva questo, durante la pausa pranzo del suo lavoro presso il Comune di Milano. Infatti se si guarda con attenzione allo spunto finale di Beccali alle Olimpiadi di Los Angeles, si può notare quella specie di elastico che lo fiondò avanti a tutti negli ultimi 150 metri di corsa Ninì era allenato dal Professor Dino Nai,docente di veterinaria,che,forte dell’esperienza fatta con i cavalli da corsa,corresse un’abitudine suicida di Ninì;quella di bere pochissima acqua anche dopo allenamenti e gare durissime.Infatti Ninì aveva scadimenti di forma, non appena la temperatura cominciava a salire e la sudorazione era più forte. Beccali era in ottimo stato di forma anche alle Olimpiadi di Berlino ,ma venne bloccato dall’allenatore della nazionale italiana , Boyd Comstock (americano), che sembra abbia messo due carabinieri a guardia della sua stanza , per evitare che si allenasse troppo..Nonostante ciò (e nonostante una chiodata sul piede) ,Ninì arrivò terzo nella finale dei 1500,battuto da Lovelock. Il destino volle tenere i due vicini anche nella vita lavorativa,a New York. Lovelock era medico e Luigi era proprietario della Prosperity Wine,una ditta di distribuzione di vino italiano.Lovelock morì proprio a New York in un tragico incidente della subway,la metropolitana della più famosa città americana. Luigi è stato probabilmente il primo , e senz’altro uno dei primi ad allenarsi due volte al giorno e ad adottare il sistema di interval training,cosa che permise ,qualche anno più tardi,al tedesco Harbig di correre gli 800 nel record mondiale di 1’46”6 ( sebbene con una lepre come il nostro Lanzi),ed i 400 in 46”0. Luigi ci raccontò in una intervista del 1975 che ,per diventare corridore,bisognava sostituire l’abitudine di camminare, con l’abitudine di correre. “Hai bisogno di andare dal giornalaio? Al negozio a comprare il pane ? Non camminare , vai di corsa. Devi prendere il tram per andare allo stadio ad allenarti ed è in ritardo? Vai di corsa.” Correndo per andare allo stadio,Beccali scoprì i benefici del riscaldamento. L’allenamento di Lunghi era completamente l’opposto di quello di Beccali,perché si allenava su distanze brevi e per 5 giorni .Per esempio:Lunedì-2 volte 200 metri,Martedì-400 metri,Mercoledì-riposo,Giovedì -600 metri ,Venerdì 880 yard o 1/3 di miglio,Sabato-gara,Domenica –riposo. Riteniamo comunque che anche Lunghi camminasse o corresse molto per andare al lavoro o lavorando.

Mario Lanzi arrivò dopo Beccali ed abbassò il record italiano degli 800 in 6 riprese , portandolo ad 1’49”0.Vinse anche la medaglia d’argento alle Olimpiadi di Berlino,anche se, iniziando prima la volata finale, avrebbe anche potuto conquistare l’oro, che andò invece al lunghissimo Woodruff. Lanzi fece anche i record italiani dei 500 in 1’02”3 e dei 600 in 1’17”6. Era molto forte nei 400 metri,portando il record da 48”2 a 46”7 nel periodo dal 1936 al 1939,ma probabilmente la sua stazza era troppo grossa (1.80/76) per eccellere ulteriormente. Da rilevare comunque che il suo 46”7 ,a pari merito con Harbig, permise ad entrambi di eguagliare il record europeo . Lo stesso Harbig scese a 46”0 ad agosto del 39, solo un mese dopo. Dopo Lanzi, anche gli 800 metri ebbero il loro medio evo, e solo nel 1963,Francesco Bianchi fu capace di correre in 1’48”7,ma quando il record mondiale era già a 1’44”3 ,con uno scarto di 4”4, mentre lo scarto tra il record di Harbig ed il tempo di Lanzi era di 2”4 e, ripetiamo, quello tra Beccali ed Hampson di soli 6 decimi.

Dopo Bianchi gli 800 metri sono stati dominati da corridori più adatti a lunghe distanze:

Del Buono (1.78/67) :800 1’48”0 3000 7’49”4 (da Arese) 5000 13’22”4 (da Arese)
Arese ( 1.86/65) :800: 1’46”6 3000 7’51”2 5000 13’40”0 1000 2’16”9 (da Bianchi) 10000 28’27”0. Arese ha anche vinto i 1500 metri ai campionati europei di Helsinki del 1971.

Due anni dopo venne Fiasconaro (1.88/75) il quale,in 5 tentativi arrivò al record mondiale in 1’43”7 (Milano 27(6/1973).
Marcello (March) Fiasconaro era di Bloemfontain-Sud Africa,di genitori italiani e quindi cresciuto in un ambiente differente da quello italiano e con qualche esperienza di rugby,il che confermerebbe l’attitudine naturale dei geni italiani a correre gli 800 metri,indipendentemente dal territorio in cui si esprimono o crescono. March era allenato da Steve Banner ed ha anche corso i 400 in 45”49,mentre in Italia è stato seguito da Morale,bronzo dei 400 ostacoli di Tokyo e primatista mondiale con 49”2,e poi da Vittori. Carlo Vittori , due volte campione italiano nei 100 metri,nel 1952 e 1953,curò alcuni dettagli. All’inizio degli anni 70,il giovane Carlo Grippo,scrisse dal Belgio ,dove il padre lavorava,al Centro Universitario Sportivo di Roma,dicendo di essere molto forte e di volersi iscrivere alla squadra. A quell’epoca il CUS era una delle più forti società d’Italia e la lettera suscitò diversi lazzi ,subito però soffocati dal vedere i risultati del giovane.Renato Funiciello,oggi uno dei più noti geologi d’Italia e del mondo,lo prese,attraverso Carlo Sacchi, sotto la sua ala di allenatore-padre e Barletta, 3’57”8 nei 1500 nel 1942 (!!!!), fu padrino dei due e divenne più tardi allenatore dei maratoneti nazionali. Renato era già stato allenatore di Del Buono,ed aveva fatto le sue prime esperienze all’inizio degli anni 60,allenando Fernanda Ferrucci,colei che più tardi divenne sua moglie.La signora Funiciello vinse ben tre titoli italiani di corsa campestre (1964-65-66) e nel 1966 corse gli 800 metri in 2’10”0, soli 2”8 dal record italiano. Al CUS ROMA passarono oltre a Grippo (mondiale indoor) e Del Buono (primatista italiano),ben 5 atleti che nel corso della carriera,anche con altre società, corsero gli 800 in meno di 1’50” e cioè Cecchini-1’46”60, Migliorini-1’47”7,Scavo-1’49”2 ,De Angelis-1’49”3,Spinozzi 1’49”5 (nel 1963,7 anni dopo un più promettente 1’50”9),e non va dimenticato il tempo di 1’50”5 del nazionale Sicari e quello di 1’50”7 di un certo Roberto Frinolli,campione europeo dei 400 ostacoli e bi- finalista olimpico nella stessa distanza.Ad 1’52”7 ed 1’52”8 si registrano rispettivamente Umberto Risi,primatista italiano dei 3000 siepi,ed appunto Carlo Sacchi ricordato come allenatore di Grippo. Certamente gli 800 metri costituivano il teatro competitivo più importante del CUS ,che infatti nel 1967,battè anche il primato italiano di società di staffetta 4x800 in 3’29”6 nel 67 (e per 3 volte quello dei 1500) ed il record di Grippo fu la degna conclusione delle…lezioni dei due professori.

Carlo Grippo (1.85/73),detiene ancor oggi la miglior prestazione italiana under-20 sui 1000 metri in 2’20”5.Un’altra performance eccezionale andò a conquistarsela a Milano, prendendosi il record mondiale degli 800 metri indoor in 1’46”37.Era il 1977 ed aveva già cambiato squadra. Il suo record outdoor di 1’45”3 risale al 1976 e lo ottenne a Torino.E’ stato finalista alle Olimpiadi di Montreal (8°). Ha un record di 46”7 manuale e di 47”50 elettrico nei 400 metri. Da rilevare che nel 1975 andò a New York a prendersi i consigli di Beccali, insieme al miler Fontanella (1’47”4/800 e 3’35”93/1500)

Qualche anno dopo Grippo, venne Donato Sabìa (1,74/70),un giovane promettentissimo di Potenza. Sabia detiene ancor oggi un record mondiale indoor per la categoria under-23 nei 600 metri in 1’15”77 e detiene ancora il record mondiale assoluto sui 500 metri in 60”08 (1984) ed inoltre il record italiano per sedicenni sui 400 metri in 47”36 ( il suo personale assoluto:45”73). Sabia è stato finalista sia alle Olimpiadi del 1984 sia a quelle del 1988,arrivando rispettivamente 5° e 7°.Ha conquistato il titolo europeo indoor nel 1984.Il suo record sugli 800 è di 1’43”88. Il suo allenatore era Vittori, lo stesso che abbiamo menzionato su Fiasconaro. Vittori ancora detiene, quale allenatore, tutti i record italiani dai 100 agli 800 metri, staffette incluse ed aveva battuto i record mondiali dei 200,800 e 4x200 !!!. Oltre a Sabia e Fiasconaro ha allenato anche Mennea,campione olimpico dei 200, e Zuliani, primatista italiano dei 400 metri in 45 “2.In quest’ultimo caso come commissario tecnico nazionale.

Subito dopo Sabia è stato il turno di una buona coppia di corridori, entrambi del 1969:Giuseppe D’urso ed Andrea Benvenuti

D’urso ha corso i 1000 metri nel 1986,in 2’24”4,a soli 17 anni e,10 anni dopo,gli 800 in 1’43”95 . Il suo 1’45”44 indoor è ancora la migliore prestazione italiana,mentre nei 1500 metri è arrivato a 3’35”78 ed ha corso i 1000 in 2’15”87 ,secondo solo al 2’15”76 di Benvenuti,suo compagno di squadra nelle Fiamme Azzurre.D’Urso è stato medaglia d’argento ai campionati mondiali del 1993. Benvenuti ha un crono negli 800 ,di 1’43”92 ed una splendida medaglia d’oro ai Campionati Europei nel 1994.( Nei 400 abbiamo trovato solo un 47”32 di Benvenuti).

Dopo la strana coppia è arrivato Andrea Longo (1.91/82),il più alto di tutti,il quale nel 1997 ha conquistato la medaglia d’oro ai campionati europei per under-23 in 1’46”49.Nel 2000 ha corso in 1’43”74,ma è stato incapace di confermare tutte le promesse dei suoi tempi giovanili. E’ arrivato 7° nel 1998 ai Campionati Europei ,6° nel 1999 e 5° nel 2003 ai campionati mondiali.Ha corso la finale alle Olimpiadi di Sydney,ma è stato squalificato per aver danneggiato un avversario Detiene il record italiano dei 600 metri in 1’14”41,ma non è mai sceso sotto i 46 “ nei 400 metri. Il suo allenatore è Scapin .
Nella storia degli 800 metri d’Italia,entra di diritto anche quella di Giovanni Scavo, sia per la qualità dell’atleta,sia per il dramma che ne ha chiuso la carriera. Giovanni Scavo,(1.78/68),nato a Velletri nel 1936, corse le 880 yard nel 1955 a 19 anni in 1’52”2,tuttora record italiano per diciannovenni. Lo stesso anno conquistò il titolo italiano,ripetendosi nel 1957 in 1’51”1.Più tardi corse in 1’49”2. Nel 58, corse la distanza in 1’49”8 ,chiudendo la stagione allo stadio olimpico di Roma con i 400 in 47”2 ,entrambi record personali. Durante l’inverno Scavo,si preparò scrupolosamente correndo lunghe campestri,per rinforzare la resistenza,ed infatti iniziò la stagione 1959 correndo i 5000 metri,avendo pianificato di ridurre la distanza delle competizioni passo per passo,sotto la guida attenta e capace di Bettella,questi già campione italiano dei 400 ostacoli,al rientro di una fruttifera permanenza in Finlandia,nota culla del mezzofondo mondiale ( e del giavellotto….). Ci aspettavamo tutti che Gianni battesse presto il record di 1’49”0 di Lanzi,ma il destino lo fermò con un incidente di moto ,nella via che porta da Palermo a Punta Raisi . Scavo aveva grande talento,ma più che un cacciatore di record ,era un match winner e ci dava garanzie di portare a casa una medaglia di valore alle Olimpiadi di casa,cioè quelle di Roma, visto che Velletri si trova nel Lazio a poca distanza da Roma.

Nei 110 anni trascorsi ,contando anche i 10 anni, dal 2’20”0 del 1896 di Giovanni Campanino e mai scesi sotto ai 2’00”,fino all’avvento di Lunghi, il quale iniziò nel 1906,con la vittoria ai campionati italiani ma nei 400 metri, ed arrivando al 2006, con Longo,ancora in sella alla ricerca di una medaglia alla prossima Olimpiade,possiamo dire di aver visto passare atleti di ogni caratteristica fisica; medio bassi, alti,altissimi,leggeri, pesanti,atleti giovanissimi ed altri vincere ancora dopo i trent’anni,altri cresciuti in Italia,altri fuori del nostro paese,atleti che si allenavano pochissimo ed altri che hanno introdotto il concetto dell’interval-training e quello della corsa totale. Ci sono stati allenatori con conoscenze e studi anche molto lontani dallo sport,come il docente di geologia, Funiciello ed il docente di veterinaria Nai ,ma anche allenatori studiosi del movimento dell’uomo, come Vittori , e Scapin e quelli con esperienza agonistica come Barletta e Salvatore (Tito)

Morale.Questa eterogeneità di environment e di proporzioni fisiche dei soggetti,non ha fermato i geni dell’italiano ,naturalmente predisposto a ben correre gli 800 metri.

Gli atleti hanno collezionato 7 finali olimpiche,con le due medaglie d’argento di Lunghi e Lanzi,ed i 5 piazzamenti di Longo (anche se poi squalificato per aver danneggiato un avversario),Grippo, Sabìa ( 2 volte) e Benvenuti. Oltre alle Olimpiadi,vanno naturalmente ricordati i tre record mondiali,incluso quello indoor di Grippo,che si è aggiunto ai due outdoor di Lunghi e Fiasconaro. Ci sono poi state le vittorie di Benvenuti ai campionati europei outdoor e di Sabia a quelli indoor e quindi quella di Longo tra gli under-23 outdoor,ed infine la medaglia d’argento di Giuseppe D’Urso ai campionati mondiali,insieme a quella di bronzo di Benvenuti nella stessa competizione. I nostri ottocentisti,hanno poi dimostrato di andar forte,se non fortissimo,in altre gare. Ricordiamo: 400 METRI Lanzi 46”7 record europeo 500 METRI Tavernari 1’03”0 record mondiale 500 METRI Sabìa 60”08 record mondiale tuttora vigente 1000 yard Beccali 2’10”0 record mondiale 1000 metri Lunghi 2’31”0 record mondiale 1500 metri Beccali 3’49”2-0 2 record mondiali 1500 metri Beccali ed Arese campioni europei.

Gli allenatori provengono dalle più diverse esperienze,anche se poi sono state utili per migliorare le tecniche di allenamento.Citiamo: Un docente di geologia di fama mondiale,ma anche studioso dei sistemi di allenamento australiano e neozelandese,un docente di veterinaria,che guardando i cavalli pensò di trasformare l’uomo da camminatore naturale, in corridore naturale.Un nazionale dei 1500 del 1942,un altro atleta vissuto in Finlandia e capace di trasferire subito quelle esperienze d’allenamento prima su se stesso e poi sul suo atleta,ed ancora una medaglia dei 400 ostacoli,ed infine un ex sprinter,esperto di corsa che pianificava l’allenamento con l’obbiettivo di essere in forma non solo il giorno, ma anche l’ora della competizione massima,cioè l’Olimpiade (intervento alla conferenza stampa organizzata da Mr Abramson ,allora Presidente della Federazione americana di atletica,la AAU,presso il noto ristorante “ Mamma Leone “ di New York,il 18 febbraio 1975). Vittori è anche il fautore della strategia di corsa che prevede tempi non dissimili tra il primo ed il secondo giro degli 800 metri.(esempio 50”+51= 1’41”00 , più facile di 48”+53”),contro l’800 di Kipketer :49”3+51”8,con un primo 200 in 23”8 e l’ultimo in 26”5 (dai 200 ai 600:50”8)

In conclusione, ci sembra di poter affermare che l’eccellenza negli 800, vada ricercata nei talenti delle distanze inferiori (400-600).Una volta che il giovane dimostri il proprio valore nelle distanze inferiori,l’allenatore potrà lavorare sulla resistenza alla velocità. Al contrario,viste le esperienze dei nostri,sembra molto più difficile di scendere da distanze maggiori (1500-5000) agli 800.Parliamo evidentemente di attitudini italiane,perché rischieremmo di essere smentiti all’estero, visti i sistemi di allenamento del bi-campione olimpico Peter Snell. Abbiamo la convinzione che il Prof .Vittori ,che è riuscito a far correre a molti dei suoi centisti,i 400 in meno di 46”,rimpianga di non aver insistito con Preatoni,perché Zuliani ,tuttora recordman italiano nei 400 con 45”2,realizzato nel 1981,affinché corresse anche gli 800,anche se,verificando nei vari volumi , ci si accorge che Zuliani,ben allenato da un grande Preatoni,ha vinto anche un campionato italiano nei 100 nel 1979,correndo in 10”41,e quindi aveva già scalato un paio di gradini. Allo stesso modo il Prof.Funiciello, che pure aveva convinto Del Buono a salire fino ai 5000, sarebbe stato felice di provarlo anche nei 10.000. E riteniamo che avrebbe visto volentieri Grippo correre più spesso i 1500,dove si è fermato su un modesto 3’40”68. Il dramma non è mancato nel romanzo degli 800 metri,sia per la prematura scomparsa del talentuoso Scavo, sia per i malanni ai tendini di Sabìa e Fiasconaro,e ciò non ha permesso la conquista della medaglia olimpica più preziosa. Niente lieto fine quindi,ma siamo certi che l’oro arriverà,anche se non c’è bisogno di quello per dimostrare l’alta qualità dell’ottocentista italiano ,visti i risultati ottenuti negli ultimi cento anni. In definitiva il differenziale tra il record mondiale di 1’41”11 di Wilson Kipteker e quello italiano di 1’43”7 ,è solo di 2”59 (quello con il tempo di Longo di 2”63). Riteniamo però che la profezia potrà avverarsi solo dopo che il primato dei 400 sarà sceso sotto i 45”0, ed è ormai tempo, visto che quest’anno celebriamo le nozze d’argento col record di Zuliani.